Non Chiamateci Piu’ Badanti Ma “Assistenti Familiari”
Sull’etimologia della parola badante ci eravamo già soffermati, ma sul suo possibile cambiamento mai! Ebbene sì: un tempo c’era il netturbino poi è passato all’operatore ecologico, un tempo c’era il bidello poi divenuto operatore scolastico; oggi da badante passiamo ad “assistente familiare” – vediamo meglio il perché.
Badanti: le nuove “Assistenti Familiari”
Colf, badanti e baby sitter si chiameranno “assistenti familiari” e saranno inquadrate in quattro livelli diversi a seconda delle loro competenze e mansioni, guardando soprattutto al lavoro di cura dei bambini e delle persone non autosufficienti.
La distinzione principale è tra chi si occupa della gestione della casa, e chi si prende cura di altre persone.
Inoltre vengono introdotte le figure degli educatori formati, sempre più fondamentali nella presa in carico delle nuove esigenze emergenti. Verranno introdotte agevolazioni per le famiglie che hanno persone non autosufficienti a carico e hanno bisogno di assumere una seconda badante per seguire queste persone 24 ore su 14 e sei giorni su sette.
L’aumento salariale previsto a partire da gennaio è di 12 euro al mese per il livello B super (che porta il minimo contrattuale per una persona convivente a 880 euro al mese) ma retribuzioni più alte sono previste se ci si prende cura di persone non autosufficienti, bambini o anziani.
In particolare è prevista un’indennità (da 100 euro a quasi 116 euro) nel caso si seguano bambini fino a sei anni. Ai lavoratori in possesso della certificazione di qualità verrà inoltre riconosciuta una ulteriore indennità fino a 10 euro al mese.
Per quanto riguarda i percorsi di formazione professionale, vengono introdotte ulteriori 24 ore di permesso dedicate, in aggiunta alle 40 già esistenti.
Il segretario generale di Domina, associazione di famiglie datori di lavoro domestico, Lorenzo Gasparrini, sottolinea che il lavoro domestico diventa sempre di più lavoro di cura: diminuiscono infatti le colf (-32,1% dal 2012) e aumentano le badanti (+11,5% dal 2012), segno di una popolazione che invecchia ed ha bisogno di assistenza. “Il nuovo testo – sottolinea – si rivolge ad un pubblico potenziale, contando anche il lavoro sommerso del settore (circa 58,3%), di 4 milioni di persone tra famiglie e lavoratori domestici e si applica ad un settore che produce l’1,3% del Pil (18,96 miliardi di euro di valore aggiunto)”. Tra le principali novità – aggiunge – ci sono l’estensione del periodo di prova a 30 giorni per tutti i lavoratori conviventi, l’indennità mensile di 100 euro per i lavoratori a livello ‘C super’ o ‘D super’ addetti all’assistenza di più di una persona non autosufficiente e il livello unico per le baby-sitter. Nel nuovo contratto – conclude – abbiamo introdotto il valore della formazione, fondamentale per dare dignità al lavoratore e maggior tutela alla famiglia”.
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